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Troppo freddo per settembre

troppo freddo per settembre di Maurizio De Giovanni

Mina Settembre è un gran personaggio, su cui poter costruire molte storie, lo dissi subito dopo aver letto Dodici rose a Settembre.

Ed anche i personaggi che la accompagnano, da Domenico chiamami Mimmo, all’usciere Rudy, alla madre alle amiche sono un gruppo teatrale di prima scelta con le loro caratterizzazioni,

Anche questa volta Mina si lascia coinvolgere in una missione extra-lavoro: la madre di un camorrista locale vuole che Mina si accerti che non è stato lui ad uccidere, per vendetta, un ex insegnante.

Il tema centrale è la difficoltà per le famiglie del quartiere di sottrarsi ad una vita predestinata di criminalità, specialmente se la tua famiglia è parte attiva ed anche di un certo rilievo. Ma questo non significa che molti non ne vorrebbero fuggire, frenati però dalle troppe difficoltà e paura delle conseguenze per chi rimane indietro.

Mina avvierà insieme a Mimmo ed alle sue amiche del liceo un’investigazione tutta sua e parallela a quella del magistrato e suo ex marito De Carolis. Ma mentre Mina parte convinta solo del suo ottimismo, il magistrato raccoglie prove, parla con i testimoni ed è molto più a suo agio di Mina in un ambiente ostile.

Il romanzo è piacevole, la storia scorre bene ed è ben costruita, Settembre è promossa e la aspettiamo per nuove avventure.

Un paragrafo significativo per Troppo freddo per Settembre

Domenico fece per pagare, ma il barista rifiutò il denaro.

– Offriamo noi. Però per favore, per gentilezza e per cortesia, non tornate piú.

Il ginecologo esitò, le monete nel palmo.

– E perché, scusi? Abbiamo fatto qualcosa di male?

Intervenne la cassiera, un donnone di dimensioni tali da lasciar supporre che la cassa le fosse stata costruita attorno.

– No, no, figuratevi. È che a noi le persone di fuori che vengono a fare domande sulle cose nostre non ci piacciono. Tutto qui.

Mina non si trattenne.

– Già. Perché è meglio fiancheggiare quelli che vi tolgono tutto, piuttosto che chi vorrebbe un poco di serenità e giustizia pure per questo quartiere.

La frase provocò l’immediato abbassamento di alcuni gradi di temperatura. Un giovane si alzò dal videopoker sul quale era concentrato e si avvicinò.

– E lo sapete voi, signo’, quello che porta serenità e giustizia? Non vi pare che dovremmo tenere la libertà di scegliere noi quello che ci fa stare meglio e quello che ci fa stare peggio?

Mimmo studiò la situazione. C’erano altri quattro giovinastri che fino a un minuto prima non erano là. Il barista, anziano e dal colorito rossastro, si diede da fare a lavare bicchieri già puliti. La cassiera seguiva la scena come una sfinge.

– Mina, ascolta, meglio lasciar perdere. Noi non…

L’assistente sociale si voltò verso di lui, inviperita.

– Già, perché noi non dobbiamo, vero? Noi non possiamo, noi non sappiamo. E invece dovremmo, guarda un po’. Per una volta, dovremmo proprio.

Il giocatore di videopoker esplose in una grassa risata.

– Uh, guarda come reagisce la signora. Mi piace, è piena di sangue. Chissà se non ne tiene pure troppo, di sangue.

Mimmo si avvicinò a Mina, guardando a muso duro il ragazzo. A Mina sembrò il sosia di Costner in L’uomo dei sogni, uno dei film che aveva visto di piú.

La presentazione ufficiale per Troppo freddo per Settembre

Un anziano professore viene ritrovato senza vita una mattina d’inverno; nella sua morte c’è qualcosa di sospetto. Dormiva in una soffitta, nessuno si occupava di lui tranne la nipotina. I vecchi e i bambini. Chi li guarda i vecchi e i bambini?

Cacciarsi nei guai, poi, quando tutto sembra perduto, risolvere la situazione con un colpo di genio e una buona dose di follia: non fa altro Gelsomina Settembre, detta Mina, tanto coscienziosa quanto incantevole – e suo malgrado provocante – assistente sociale presso il Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest (per inciso, del Consultorio Est non c’è traccia). Sempre per una buona causa, però, per correre in aiuto di chi è stato meno fortunato di lei, cresciuta fra gli agi dell’alta borghesia, senza problemi a parte una madre e un fisico «ingombranti». Poco importa se, come accade in questo freddo gennaio, ciò significa mettersi contro una famiglia dal nome pesante, di quelle che nei vicoli della città vecchia decidono ogni cosa. Mina non si tira indietro, anzi, trascina con sé – in una missione di soccorso che corre parallela alle indagini della magistratura, condotte da una sua vecchia conoscenza – le amiche piú care. E due uomini resi temerari solo dall’adorazione che hanno per lei.

troppo freddo per settembre di Maurizio De Giovanni

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Troppo freddo per settembre ultima modifica: 2020-12-19T09:52:58+00:00 da admin-Salvatore
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