Il tempo della clemenza

Grisham torna ad animare la contea di Ford County con uno dei suoi processi controversi, dove l’indice non è puntato solo sul presunto colpevole ma sulla morale e l’etica che vengono messe in discussione.

Il ragazzo questa volta è colpevole, non ci sono dubbi su questo, ma possono le circostanze che lo hanno portato a premere il grilletto della pistola puntata a pochi centimetri dalla tempia del vicesceriffo dormiente ubriaco nel suo letto giustificare il suo omicidio?

E la giovane età dell’omicida, la sua vita difficile, in una famiglia dalle relazioni complicate, sono una giustificazione?

E’ su questo che verterà la difesa dell’avvocato d’ufficio Jack Brigance, che già una volta ha salvato un uomo dalla pena di morte e per questo invece di essere ammirato dai suoi concittadini è osteggiato e additato come nemico della comunità.

E il fatto di dover difendere, anche se controvoglia, l’assassino di un uomo amato dalla stessa comunità, apprezzato e rispettato, non migliorerà la vita sociale dell’avvocato Brigance.

Ma come spesso accade nella realtà, la vita privata della vittima era ben diversa dalla facciata pubblica. Per difendere il suo assistito Jake dovrà attaccare l’onore del defunto e la situazione peggiorerà ancora.

E’ il classico romanzo di John Grisham, il tipo per cui è uno degli scrittori più amati al mondo e se anche è sempre un grande scrittore quando si cala nel suo ambiente preferito, l’America del Sud arretrato e conservatore, riesce a dare il meglio.

Un paragrafo significativo per Il tempo della clemenza

«Mi dispiace, Ozzie. Conoscevo Stu, mi stava simpatico. Non riesco a immaginare cosa voglia dire per voi.»

«Era un bravo ragazzo, ci faceva morire dal ridere. Forse aveva un lato oscuro, ma non ne possiamo parlare.»

«Hai già incontrato i suoi parenti?»

Ozzie sospirò e scosse la testa. «Sono andato a fargli le condoglianze. Non sono le persone più equilibrate del mondo. Oggi hanno chiamato per sapere del ragazzo. Due di loro si sono presentati in ospedale dicendo che volevano parlare con la madre. Follie del genere. Perciò ho piazzato un vice davanti alla sua cella. Stacci attento a quelli, Jake.»

Proprio ciò che serviva ai Brigance. Altri pazzi di cui avere paura.

Ozzie si schiarì la voce e sputò per terra. «Ho appena parlato con Noose.»

«Anch’io» replicò Jake. «Non c’è stato verso.»

«Mi ha detto che conta su di te, e che non ci tenevi a essere coinvolto.»

«E chi ci tiene, Ozzie? Di certo non uno di queste parti. Noose mi ha promesso che cercherà un avvocato fuori contea, io dovrei fargli da sostituto nella fase preliminare. Perlomeno, questo sarebbe il piano.»

«Non ti sento tanto sicuro.»

«Non lo sono. Non è facile sbarazzarsi di casi come questo, specialmente se il resto dei colleghi corre a nascondersi e non risponde alle telefonate del giudice. Ho buone probabilità di farmi incastrare.»

«Perché non gli hai detto di no e basta?»

«Perché mi sta addosso e perché non c’è nessun altro, non ora. È difficile dire no a un giudice distrettuale, Ozzie.»

«Ci credo.»

«Ha insistito tantissimo.»

«Sì, me l’ha detto. Mi sa che siamo avversari, Jake.»

«Non lo siamo sempre? Tu li sbatti dentro, io cerco di tirarli fuori. Ognuno fa il suo lavoro.»

«Non saprei, stavolta mi sembra diverso. Non ho mai dovuto seppellire un mio vice. Poi ci sarà un processo, grosso, e tu farai quello che deve fare un bravo avvocato. Tiri fuori il ragazzino. O no?»

La presentazione ufficiale per Il tempo della clemenza

Clanton, Mississippi. 1990. Quando l’avvocato Jake Brigance viene nominato suo malgrado difensore di Drew Gamble, accusato a soli sedici anni di aver ucciso Stuart Kofer, vicesceriffo della Ford County, capisce di trovarsi di fronte al caso più difficile della sua carriera. Perché Drew è soltanto un ragazzo timido e spaventato che non dimostra la sua età, e questo rende il suo crimine ancora più incredibile e agghiacciante. Ma sua madre e sua sorella, che insieme a lui vivevano a casa di Stuart, sanno cosa lo ha spinto a commettere questo terribile gesto. Conoscono fin troppo bene la doppia vita della vittima. Molti a Clanton invocano la pena di morte, l’assassinio di un poliziotto è considerato un atto inammissibile, e la professione di Stuart Kofer lo rendeva a suo modo intoccabile in un contesto sociale pieno di ombre e contraddizioni. Il ragazzo ha poche chance di sfuggire alla camera a gas e Jake è l’unico che può salvarlo, in un processo controverso che dividerà l’opinione pubblica, mettendo a rischio anche la sua vita e quella della sua famiglia.

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