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Underworld, parole parole parole

underworld di Don DeLilloAlla fine ho letto tutte le 880 pagine di ‘Underworld‘, il libro (romanzo ?) di Don de Lillo che già alla fine del primo capitolo mi aveva destato più di una perplessità.

Il libro parla degli anni ’60, la crisi di Cuba, la paura del nucleare, ma veramente il periodo storico è solo sullo sfondo ed il resto delle vicende sono senza tempo e si sarebbero potute svolgere in qualsiasi periodo.

Il libro parla dei quartieri italo-americani e dei suoi abitanti in una grande città americana (New York o Chicago non fa differenza) senza veramente conoscere ne i luoghi ne le persone.

Il libro parla della condizione dei neri nello stesso periodo, senza soffermarsi su quale era questa condizione.

Il libro parla di arte, pittura e cinema, senza descriverci una pennellata. Descrive a fondo un film, si, ma se non lo avesse fatto non sarebbe stato giustificato il titolo del libro che è lo stesso del film. Altrimenti avrebbe potuto non parlarne.

Il libro parla di amore, tradimenti, coppie in crisi ed una coppia che sogna l’avvenire, ma non è certo un libro d’amore.

Il libro parla del riciclaggio dei rifiuti, come ossessione e come nuovo business, e forse è l’unica parte interessante del libro.

Il libro parla di un sacco di altre cose, senza approfondirne nessuna e senza che qualche storia possa considerarsi il nocciolo della questione.

E come legame a tutto una palla da baseball, non una qualsiasi, ma una leggendaria ultima palla lanciata fuoricampo in una leggendaria partita. Che ti aspetti sempre che da questa palla nasca il perchè di tutto il libro, ma non sarà così. Anzi in fondo (in fondo al libro ma anche in fondo alle tue riflessioni) ti accorgi che questa palla non è così importante e non lega assolutamente nulla. E sarebbe stato difficile per qualsiasi cosa interessante legare insieme questo amalgama inconcludente, figuriamoci una palla.

Underworld non parla assolutamente di nulla, non racconta, non conclude, non fa riflettere, non intenerisce, non cattura, non interessa.

Però è scritto bene, benissimo. La scrittura è fluida anche nei passaggi più introspettivi, elegante, ricercata e solo per questo sono riuscito a concludere tutte le quasi novecento pagine.

Ma per fare un buon libro ed un buono scrittore non basta la grammatica, anzi spesso passa in secondo piano purchè ci venga raccontato qualcosa e questo Underworld non dice proprio nulla.

-un paragrafo significativo-

Sedeva in poltrona e fissava le scarpe di qualcuno.
Sapeva di non trovarsi in uno di quegli stati mentali superficiali ai quali la gente ama riferirsi quando dice di essere in paranoia. Non era roba di seconda mano. Questa condizione era autentica, profonda e vera. Era, a tutti gli effetti, una di quelle parole che usiamo per dire che c’è poco da scherzare. Era anche una condizione familiare, a modo suo, da mangiatore di radici paleolitico, un residuo dell’esperienza primitiva rimasto nel cervello del serpente.
Studiò la scarpa sul piede di qualcuno accanto a lui. Era una scarpa Earth, uno di quegli articoli funzionali, pratici, non sexy, piatta e vagamente scandinava, la scarpa timida, androgina, controculturale, non pericolosa nè per l’ambiente nè per la specie, e Matt si chiese come mai avesse un’aria così sinistra.
Ora Eric parlava balbettando.
Matt non sapeva chi indossasse la scarpa. L’idea di collegare la scarpa alla persona che la indossava richiedeva uno sforzo smisurato, la difficoltà e la complessità erano tali che non gli restava che chinare il capo sotto il peso della stanza. Forse la scarpa aveva un’aria minacciosa perchè tutti i suoi significati, i collegamenti e i contorni erano al di là delle capacità di comprensione di Matt.
E magari sembrava minacciosa perchè era una scarpa sinistra, sul piede sinistro, e anche questo significava, sinistro – malevolo, sfavorevole, minaccioso appunto – e la parola stava affermando le sue funeste radici, i suoi tuberi e germogli commestibili, valendosi di una scarpa qualunque.

underworld di Don DeLillo
Underworld, parole parole parole ultima modifica: 2012-03-16T20:48:41+00:00 da admin-Salvatore
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