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La zia Ciabatta

La zia Ciabatta di Andrea Vitali

Andrea Vitali ancora una volta ci porta lontano dalla abituale Bellano, in un’alternanza tra il suo classico romanzo che lo ha fatto conoscere ed apprezzare a tentativi di non rimanere troppo legato ad un genere e a certi personaggi, anche se apprezzati.

La Zia Ciabatta è un po’ sulle stesse note fantastiche di Sotto un cielo sempre azzurro, quasi un racconto per bambini, o forse lo è, una concatenazione di filastrocche, proverbi e modi di dire.

Un mondo nonsense nel quale ci si perde con la voglia di aggiungere il proprio contributo durante la lettura. Ad esempio: la colazione era già stata inventata?

Si perché la storia della Zia Ciabatta si svolge in un tempo indefinito, prima di tutti gli altri tempi, durante la creazione del mondo che conosciamo, che ben lungi dall’essere stato creato in 7 giorni in realtà è un lungo progetto dell’Ingegner Moto Perpetuo che un po’ alla volta aggiunge al mondo le cose che conosciamo, dal martello e la lampadina agli avvocati e le serie tv.

Solo quando tutto sarà pronto, nascerà il nostro mondo.

Ma il mondo primordiale è abitato, in particolar modo dalla famiglia dei dodici mesi, che aspettano impazienti i regali di Natale. Purtroppo uno di loro si ammalerà pochi giorni prima della festa e per farlo guarire tutti i mesi ragazzini chiedono a Babbo Natale di guarirlo in cambio dei loro regali.

E la Zia Ciabatta? Una babysitter improvvisata, vecchia saggia e dall’alito di naftalina che avrà grande risalto in questa storia e nel mondo a venire.

Troppa confusione? Aspettate di leggere il libro. Divertente, demenziale, fantasioso e giocoso.

Un paragrafo significativo per La zia Ciabatta

Era un mondo così.

Tanto per fare un esempio, era talmente diverso da quello attuale che le stagioni sapevano alla perfezione quando dovevano cominciare e quando era ora di lasciare il posto alle altre.

Finiva l’autunno e cominciava l’inverno, che poi lasciava spazio alla primavera. Da un giorno con l’altro i prati erano verdi e pieni di fiori, l’aria tiepida, e anche gli asini si innamoravano, ragliando per notti e notti. Così per le altre. Metri di neve il primo giorno d’inverno, caldo che si moriva, ma per scherzo, d’estate, in autunno chili e chili di castagne pronte da raccogliere e funghi a non finire.

Spero di essermi spiegato perché non vorrei farla troppo lunga e invece tornare alla storia che, come dicevo, inizia a dicembre mentre io stavo aspettando il mio primo Natale: non bisogna dimenticare infatti che se noi bambini compivamo un anno ogni mese, i mesi erano mesi e basta, avevano la loro durata e una volta finito uno cominciava l’altro.

La presentazione ufficiale per La zia Ciabatta

Di fronte a un mondo ancora tutto da inventare, con La Zia Ciabatta Andrea Vitali ci invita a liberare la nostra immaginazione, a credere, anche solo per un istante, che tutto è possibile, che tutto può prendere la forma che vorremmo, e che gli ostacoli ai nostri sogni alla fine possono risultare i loro migliori alleati.

Prima che il mondo fosse quello che conosciamo oggi, prima che il tempo prendesse la forma attuale e un anno durava solo un mese, esistevano già le vicine di casa impiccione. La Zia Ciabatta è una di loro. Soffre di solitudine. Per forza, ha messo al mondo sette figli, ma ha dato loro il nome dei giorni della settimana: Lunedì, Martedì eccetera, così ha accorciato la durata del tempo e loro sono diventati grandi troppo presto e troppo presto se ne sono andati per la propria strada. E adesso che fa? Ovvio, mette il naso nelle faccende dei vicini. Per esempio nella famiglia di Gennaio. Lì ci sono dodici bambini che hanno il nome dei mesi. Per loro il tempo dura un po’ di più. Ora hanno un problema: Aprile è ammalato e non si trova rimedio, e nemmeno un’ambulanza per portarlo in ospedale, perché nessuno le ha ancora inventate. Ecco allora che la Zia Ciabatta, puntuale e fastidiosa, offre la sua soluzione. Secondo lei, se i suoi fratelli rinunceranno ai regali di Natale, Aprile guarirà. Ma a voi sembra una soluzione? A Gennaio no. E vada per un anno, che passa in un baleno, anche due, se deve servire a risolvere un altro problema, ma poi basta: un terzo è troppo e di un quarto proprio non se ne parla. Gennaio, perciò, ha deciso di porre fine a quell’assurdo sacrificio, e soprattutto di farla pagare a quella ficcanaso della Zia Ciabatta.

La zia Ciabatta di Andrea Vitali

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La zia Ciabatta ultima modifica: 2020-12-30T11:12:50+00:00 da admin-Salvatore
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