Il re dei giochi
Dopo aver letto i primi due romanzi di Malvaldi imperniati sulle rare umanità che si ritrovano al BarLume, accingendoti a leggere il terzo volume della serie pensi che ormai conosci bene l’atmosfera che regna a Pineta e dintorni.
Invece, pur rimanendo personaggi e luoghi immuni da radicali cambiamenti, anche se veniamo a conoscenza di altri particolari che caratterizzano la vita dei quattro vecchietti e degli altri protagonisti, il BarLume non è più lo stesso.
E non è perchè nel frattempo è stata aggiunta la sala biliardo, ma perchè l’autore ha voluto metterci qualcosa in più, anche ingombrante.
Come nelle gag del Mago Forrest a Zelig che terminava i suoi numeri demenziali con una citazione culturale per far sapere che non è scemo, così Malvaldi si dilunga in disquisizioni filosofiche e teologiche quasi a far conoscere la sua buona cultura e disconoscere il suo lavoro culturalmente popolare.
Non perdona questa intromissione il fatto che comunque sono ottime pagine, ben argomentate, intrise di logica e di buon senso, oltre che con riferimenti culturali interessanti.
Ma se scelgo di leggere un giallo leggero magari non ho voglia di leggere un saggio, per quanto interessante, e Malvaldi si dilunga un po’ troppo, in diversi punti del racconto, a spiegare le ragioni dell’ateismo di Massimo.
Lo spunto è dato dalla parentela di uno zio frate con la vittima dell’omicidio che sta alla base di questo terzo caso del BarLume.
Anzi dapprima c’è da scoprire se trattasi di semplice incidente stradale o di un atto criminoso e poi trovare possibili moventi, probabili autori del gesto e prove tangibili.
Forse, avendo già letto la quarta storia della serie, quella di Il re dei giochi è anche la migliore dal punto di vista dello sviluppo della trama e dell’imbastimento del piccolo giallo.
Oltre a seguire quindi il dipanarsi dei sospetti insieme al dottor commissario Fusco ed a ragionare sulle convinzioni religiose del protagonista, il finale del libro ci offre anche un quesito di ordine morale, che Massimo risolve molto bonariamente e velocemente.
Il fine giustifica i mezzi ? Un azione moralmente inaccettabile è mitigata da una buona conclusione della vicenda ? Si può percorrere consapevolmente la strada sbagliata per arrivare ad un traguardo nobile e difficilmente raggiungibile in altro modo ?
— un paragrafo significativo —
Tra due settimane a Pineta ci saranno le elezioni politiche straordinarie, per eleggere in Parlamento il sostituto di Francesco Fioramonti, senatore regolarmente eletto nelle liste del centrosinistra per il collegio di Pineta nell’ultima tornata e passato recentemente a miglior vita. In senso letterale: avendo infatti realizzato che la propria ditta di trasporti aveva accumulato un debito che era impensabile tentare di sanare, il detto Fioramonti si era involato verso Santo Domingo.
Il re dei giochi (presentazione ufficiale)
I quattro vecchietti che stazionano abitualmente nei pressi del BarLume devono in qualche modo passare il tempo. Massimo ha dato loro una grossa mano installando nello stanzone sul retro il re dei giochi: un biliardo. Neanche la politica riesce a distrarli con una sessione di elezioni suppletive per eleggere un nuovo senatore nel collegio di Pineta. Ma siccome ormai i quattro si sono abituati a indagini e delitti vedono misteri anche dove non ce ne sono. Per questo quando Marina Corucci (vedova di un imprenditore edile e grande amica del candidato della sinistra Stefano Carpanesi) rimane gravemente ferita in un incidente stradale nel quale perde la vita il figlio Giacomo i vecchietti si autoconvincono che non si sia trattato affatto di un incidente. Le acque si intorbidano quando si viene a sapere che il marito di Marina Corucci scomparso alcuni anni prima a causa di una grave malattia neurologica aveva diseredato la moglie in favore dellunico figlio nominando il notaio Aloisi esecutore testamentario e amministratore del patrimonio del figlio stesso fino alla maggiore età. La ridda di pettegolezzi che parte in seguito a questa scoperta avrà fine solo di fronte alla notizia della inaspettata morte di Marina Corucci avvenuta in ospedale. La tregua avrà però vita breve perché Marina non è morta di morte naturale ma è stata effettivamente assassinata uccisa da una iniezione daria nello stesso reparto di terapia intensiva dove era ricoverata e di cui Angelica Carrus (moglie dellaspirante senatore Carpanesi) è primario. Al BarLume cè di che discutere e arrovellarsi e i vecchietti tra una partita e laltra al biliardo sospettano della coppia CarrusCarpanesi. Fra pettegolezzi storie di amanti esami di laboratorio verifiche testamentarie alibi inattaccabili la verità apparentemente complessa ma di una straordinaria semplicità si fa strada e sarà Massimo ad arrivare alla soluzione.
Lo hai letto ? O hai bisogno di qualche informazione in più ?