Per una cipolla di Tropea
Per una cipolla di tropea è un piccolo poliziesco, molto carino, che ho scaricato gratuitamente dal sito amazon.it e che è tutt’ora disponibile per il download gratuito, che consiglio vivamente.
In una piccola cittadina ligure, negli anni ’50, la vita sembra aver ripreso il giusto percorso dopo la grande guerra, tanto vicina che spesso i ricordi la riportano prepotentemente alla mente, ma abbastanza lontana perchè ci si senta pronti a voltare pagina .
Colonnello dei Carabinieri del posto il Colonnello Anglesio ne ha vissute troppe nella sua precedente vita di partigiano per dare troppo peso ai suoi impegni lavorativi. Il suo pensiero corre spesso alla cena che deve offrire ad una giovane donna con cui ha del feeling ancora da maturare.
Suo aiutante un apparentemente maldestro Maresciallo Medardo Vercesi, che si dimostra in azione tutt’altro che sprovveduto, anche lui forgiato dalle cruente azioni da partigiano.
Anglesio e Vercesi si comportano formalmente, come dovuto nella gerarchia militare, ma sono vecchi e buoni amici. Hanno condiviso durante la guerra vittorie e sconfitte, amarezze e poche gioie, e anche solo guardandosi negli occhi si dicono tutto, anche ciò che la divisa ferma sulla bocca.
Un uomo viene ritrovato morto su una spiaggia. Le indagini conducono ad un altro paio di cadaveri .
Nella conta dei coinvolti manca un ragazzo, cui viene data disperata ricerca non per inchiodarlo alle sue colpe ma per salvarlo dai manovratori occulti che vengono d’oltralpe. La pista da seguire ha l’odore e la consistenza di una cipolla di Tropea, di cui il colonnello ha assoluto bisogno per una caponata come si deve, da preparare per la sua donna e che questo ragazzo e la sua famiglia sembrano gli unici in grado di procurarsi.
La trama è piacevole e scorrevole e soprattutto molto ben scritta.
Si vedono quasi i due compagni discutere nel sole ligure o nei viottoli della città poco illuminati. Una coppia molto caratteristica, simpatica, che offre spunti e che mi piacerebbe ritrovare anche in un romanzo più lungo ed articolato.
— una paragrafo significativo —
– Hanno due furgoni e una volta al mese scendono fino al Sud. Calabria, Sicilia. Caricano peperoncini, arance, melanzane, cime di rapa. E cipolle. Qui a Genova quelle di Tropea ce le hanno solo loro, ma pare che se le tengano perchè ce ne sono sempre troppo poche. Ci fanno i loro piatti. Ne vendono qualcuna al dettaglio, a gente che conoscono. –
– Se le tengono e se le mangiano.-
Anglesio rimase con la mano sospesa in aria, fissando la brace del sigaro. – Magari crude, con il pande.-
– Magari –
– Dove conservano la merce ?-
– In un deposito in vico della Lepre, vicino al casino … Con pardon, signor colonnello. Vicino alla casa di tolleranza, intendevo .-
– Quello di Zia Rina ? –
Il maresciallo annuì.
– E sei venuto fin qui per dirmelo ? Non potevi telefonarmi ? –
– Mi scusi, signor colonnello … –
Vercesi, pensò Anglesio, doveva avere la stessa faccia quando la Olga lo trovava con la testa nella dispensa.
– Allora ? –
-Mi son detto che se le avessi telefonato sarebbe partito subito per dare un’occhiata al magazzino anche se è notte e quella di notte non è una bella zona – Il maresciallo aveva parlato tutto d’un fiato. – Così … sono venuto per accompagnarla. –
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