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Peccato mortale

peccato mortale di Carlo LucarelliPeccato mortale ci riporta alle prime indagini del Commissario De Luca a Bologna, nel periodo tra il 25 luglio e l’8 settembre 1943 in cui la popolazione italiana esulta per la fine del fascismo, ma con molte incognite sul futuro,.

Il campo di indagine del Commissario sono i crimini violenti e gli omicidi, ma questa volta la sua indagine inizia con una sfida alla polizia annonaria per trovare un rifornitore del mercato nero. De Luca lo trova abbastanza facilmente, ma non si aspettava di trovare anche un morto con la testa mozzata che gli scombinerà i pensieri per le tante incongruenze riscontrate.

L’indagine porterà pian piano a galla un intreccio di mercato nero, contrabbando, droga, con coinvolgimento di minoranze in difficoltà con le leggi razziali, politici che si approfittano della loro autorità, che ostacoleranno il cammino di De Luca non meno del tentativo di toglierlo di mezzo definitivamente attentando alla sua vita.

In tutto questo il Commissario De Luca trascura i rapporti con la sua ragazza: è l’amore della sua vita, ma le indagini alla fine lo rapiscono di più, fino al punto di incrinare il loro rapporto.

L’indagine è serrata e le deduzioni coinvolgenti, ma c’è una sottotraccia della trama che allude ad una politica di convenienza, protetti che vengono spinti avanti senza meritocrazia, istituzioni ostaggio del potere politico di turno. Lo conferma anche Carlo Lucarelli nelle note dell’autore dichiarando che

“È uno strano periodo quello che va dal 25 luglio all’8 settembre, un po’ prima e un po’ dopo, ancora molto da raccontare.
Ho cercato di farlo mettendo in scena meccanismi di allora che mi sembrano spesso ancora quelli di oggi, con una interpretazione che è piú quella del romanziere che dello storico, anche se spero di essere stato il piú possibile aderente alla realtà, sia storica – anzi, Storica – che quotidiana..” .

Questa doppia lettura non appesantisce il romanzo: si può, secondo le proprie inclinazioni letterarie, lasciarsi coinvolgere dal poliziesco oppure concentrarsi sulle allusioni politiche, o seguire entrambe.

Un gran bel romanzo, moderno e scorrevole.

— un paragrafo significativo —

– Io lo conosco quello!
De Luca si staccò dalla colonna, perché indicavano lui. Quattro uomini, giovani, che si avvicinavano allargandosi dentro il portico. Quello piú avanti aveva una tuta da operaio, con un basco calcato sulla fronte e un fazzoletto rosso attorno al collo. Era lui che lo indicava.
– Lo conosco, quello… è un fascista!
Istintivamente De Luca si guardò l’asola della giacca, ma la cimice non c’era piú da un pezzo.
– Sí, sí… è un fascista! – disse un altro, grosso, con la camicia bianca aperta sul petto.
– Calma, ragazzi, – disse De Luca, – sono un poliziotto –. Portò una mano alla tasca dei calzoni per prendere il tesserino, ma si stavano avvicinando troppo, cosí fece un passo indietro e la infilò nella tasca della giacca, la mano, a toccare la pistola.
– È un fascista! È un porco di un fascista! – gridò un altro, e poi qualcosa in dialetto che De Luca non capí. Fratojanni si fece avanti, le chiavi della macchina puntate come un’arma.
– Polizia! Sono proibiti gli assembramenti di piú di tre persone! Circolare!

— la presentazione ufficiale —

C’è una macchia nel passato del commissario De Luca, un momento in cui ha venduto l’anima al diavolo e che lo ha reso ricattabile, costringendolo, di lì in poi, a rincorrere sé stesso. Ma cos’è questa macchia? A quando risale? Il periodo tra il 25 luglio e l’8 settembre del 1943 è un periodo strano, allucinato. L’Italia si sveglia una mattina senza più il fascismo e praticamente la mattina dopo con i tedeschi in casa. Proprio in mezzo al caos di quei giorni De Luca, in forza alla squadra Mobile di Parma, deve indagare su un corpo senza testa. Semplice, perché in fondo si tratta di un omicidio – anzi due, visto che quando la testa viene ritrovata non corrisponde al corpo – di quelli da squadra Mobile, da cane da caccia. Complicato, perché la vicenda assume presto risvolti politici che, date le circostanze, diventano molto pericolosi. Comunque sia, il caso – è nella natura di De Luca – va risolto. Sempre. Anche a costo di un piccolo compromesso.

peccato mortale di Carlo Lucarelli

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Peccato mortale ultima modifica: 2018-10-05T15:28:34+00:00 da admin-Salvatore
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