Panta Rei
A molte persone piace leggere, ma ognuno legge a modo proprio.
C’è chi si dedica ai gialli, chi ai romanzi rosa, chi ai fumetti e chi ai saggi.
Per tutte quelle persone che amano leggere ma mai prenderebbero in mano un libro di filosofia viene in aiuto il sornione Luciano De Crescenzo, che ti snocciola qualche fondamento filosofico parlando del più e del meno .
La scrittura di De Crescenzo è sempre rilassata, sembra un vecchio zio che ti racconta una storia di vita vissuta mentre ti racconta la vita e le idee degli antichi filosofi greci.
Nozioni, semplificazioni, certo non lezioni, ma intanto chi non ha fatto il liceo classico si ritrova ad ampliare le proprie conoscenze umanistiche leggendo un racconto .
Panta Rei è la versione di De Crescenzo a proposito della vita di Eraclito e della sua visione delle forze che regolano il mondo.
Eraclito, filosofo di Efeso, vissuto tra il 535 a.C. ed il 475 a.C è stato uno dei maggiori pensatori presocratici il cui pensiero ci è giunto frammentato e per di più di difficile interpretazione . Aristotele, che si suppone ne abbia letto integralmente l’opera, lo definisce “l’oscuro” e Socrate definisce i suoi aforismi profondi quanto le profondità raggiunte dai tuffatori di Delo.
De Crescenzo fa rivivere Eraclito in un sogno concreto, ai nostri giorni, per spiegarci in modo semplice il suo pensiero, specialmente quello relativo al concetto di opposti (fame-sazietà, pace-guerra, amore-odio ecc.) che lottano fra di loro ma, nello stesso tempo, non possono fare a meno l’uno dell’altro, sostenendosi, poiché esistono solo l’uno in virtù dell’altro.
E mentre De Crescenzo ed Eraclito visitano la costa amalfitana, fermandosi in un ristorantino tipico, ascoltiamo i loro discorsi, le obiezioni, il pensiero greco antico adattato ai tempi moderni .
Il libro è un po’ troncato in due parti, quando dopo questo colloquio a due tra l’autore ed il filosofo, quest’ultimo incontra altri suoi pari in una sorta di talk show dove mettere a confronto le loro teorie sul chi siamo e da dove siamo venuti.
Complessivamente un libro sulla filosofia greca che si legge bene, senza eccessive difficoltà anche per chi è a digiuno di studi classici, e che fa sopportare una certa aria di saccenza che pur non volendo traspare dalle parole dell’autore.
— un paragrafo significativo —
Fosse stato vivo negli anni Ottanta, Eraclito avrebbe consigliato i dirigenti democristiani a non indebolire mai il peso politico dei comunisti. A ben guardare, infatti, è stato il crollo del Muro di Berlino, e non certo Tangentopoli, a farli uscire dalla scena politica. Lo stesso dicasi dell’erotismo che è stato disinnescato dalla permissività dei costumi.
Per concludere, due termini greci debbono guidarci nello studio di Eraclito: “Cosmos” che vuol dire ordine, e “Caos” che vuol dire disordine. L’uno trae origine dall’altro e viceversa. La vita dell’universo è quel breve lasso di tempo che passa tra due “Caos” consecutivi.
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Mondadori
Le teorie sull’origine dell’universo sulle forze che lo governano e sul significato delle parole vita e morte del filosofo greco Eraclito.
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