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L’ottava vibrazione

L ottava vibrazione - Carlo LucarelliUn carabiniere zelante che insegue un sospettato di molteplici omicidi fino in colonia, arruolandosi volontario nell’esercito italiano. Un ufficiale che cerca di realizzare le sue macabre ossessioni. Una moglie insoddisfatta, delusa dalla sua invisibilità, che deve salvare il patrimonio dagli investimenti del marito sognatore, anche a costo della morte. Un ufficiale che ha trovato in colonia il vero amore della sua vita. Un funzionario che imbroglia sui rifornimenti all’esercito.

Queste sono le storie individuali dei personaggi principali di l’ ottava vibrazione (il colore nero dell’arcobaleno) che insieme a tanti altri personaggi più o meno focali per il romanzo vivono la grande avventura della colonia italiana in eritrea.

Ma ognuna di queste vite serve a Carlo Lucarelli per raccontare da un punto di vista distaccato l’atmosfera della vita in colonia con il grande epilogo della battaglia di Adua, un periodo della storia italiana non troppo lontano eppure poco conosciuto.

La relazione storica, anche se romanzata, della vita sociale in colonia per i molti italiani che hanno creduto di poter trovare in Eritrea una seconda patria, la difficile vita di un esercito composto spesso da soldati inviati in Africa per punizione e la superficialità con cui si combattè contro il Negus fino alla tragica sconfitta nella pianura di Adua sono la parte veramente interessante di questo romanzo.

La vita quotidiana a Massaua è un quadro pittoresco dove italiani ed indigeni mescolano le loro vite senza intrecciare veramente le loro culture, sempre ognuno diffidente con l’altro.

L’espansionismo coloniale approssimativo, la cattiva preparazione dell’esercito, la scarsità dei mezzi, la pessima conoscenza del territorio e delle popolazioni che combattono per difenderlo dall’invasione straniero spiegano come non ci potesse essere altro epilogo di una epocale sconfitta ad Adua.

L’Ottava vibrazione ci porta in un mondo lontano, ma ancorato indissolubilmente alla nostra storia, descrivendolo dal suo interno, attraverso gli occhi di chi, per diverse ragioni, ha vissuto il periodo storico, con i più diversi sentimenti.

— un paragrafo significativo —

Chiuse gli occhi, come se volesse ascoltare meglio, e Ahmed si guardò attorno per vedere quello che sentiva.
Non sembrava che i rumori del porto fossero diversi dal solito, e neppure piú forti. C’è un branco di capre rosse che belano spingendo fuori le lingue dalla bocca, ostinate e insistenti, come chiedessero qualcosa. C’è un ascaro alto e magro, la faccia lunga da cavallo sotto il fez rosso, che urla contro un gruppo di bambini sporchi – Kidú! Kidú! – facendo schioccare in aria il kurbash per tenerli lontani da un’italiana in costume da beduina, immobile come in posa sotto un ombrellino giallo, e ci sono le urla dei bambini che scappano da tutte le parti quando il frustino li colpisce sulle schiene nude. C’è un furiere toscano che tende i pugni gonfi verso le facce da idolo antico, immobili e nere, come scolpite nel legno, di due portatori d’acqua che hanno fatto cadere una damigiana d’olio, e urla, aspirando le c come un dancalo della costa – Teste di ’hazzo! ’hoglioni! Stronzi! Ci sono i ragazzini che strillano dall’acqua, sciamando attorno alla nave con le barche, le mani tese verso l’alto – Alí, alí! Salam ketir! Bakshish! C’è il fischio ottuso della sirena del piroscafo, la voce isterica del capitano che urla ai marinai di far sgombrare la passerella, adesso anche il bramito di un cammello dalla barba incrostata di polvere, un rutto lungo e roco, come un conato che non finisce piú – Kidú! Kidú! Teste di ’hazzo, stronzi! Alí, bakshish! Via dalla passerella, via dalla passerella!– e il cammello, la sirena, le capre, un battere di metallo arrugginito, chissà dove, e anche lingue di donne, che trillano lontano, acute e velocissime, chissà perché.
– E poi gli odori.

— la presentazione ufficiale —

Il libro è ambientato a Massaua, in Eritrea, nel gennaio del 1896. Sbarcano le truppe italiane, sono soldati che tra sessanta giorni moriranno ad Adua, nella più colossale disfatta che il colonialismo europeo abbia mai subito. L’Italia cerca un posto al sole, tra le potenze. I soldati italiani troveranno nemici superiori per armamenti, numero, conoscenza del terreno. Tra gli italiani che sbarcano ce n’è uno che ha un motivo diverso dagli altri per fare il soldato in Eritrea. Poi c’è una fanciulla che sembra fragile, e anche lei, come il soldato, ha un motivo tutto particolare per stare lì.

L ottava vibrazione - Carlo Lucarelli

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L’ottava vibrazione ultima modifica: 2017-10-14T07:35:29+00:00 da admin-Salvatore
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