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L’assassino il prete il portiere

L'assassino il prete il portiereIl pastore ed il responsabile della reception hanno una cosa molto singolare in comune: odiano l’umanità .

Non è un odio profondo, che li porta a comportamenti asociali e pericolosi, almeno in apparenza, ma un odio istintivo, una diffidenza verso gli altri che nasce dalle loro esperienze giovanili .

Il responsabile della reception è arrabbiato con suo nonno e suo padre che non hanno saputo mantenere un’antica ricchezza ed hanno costretto lui a vivere di sotterfugi ed un lavoro malpagato.

Il padre del pastore voleva un maschio ed incolpa lei di essere una ragazza e la obbliga comunque alla tradizione di famiglia, pastori uomini figli di pastori (nel senso ecumenico, non animale).

Entrambi considerano la vita un susseguirsi di ingiustizie e non si fidano degli altri, fino a che non si trovano a fidarsi ciecamente l’uno dell’altra, soli contro tutti, intenti a pensare solo a loro stessi.

Il pluriomicida Anders l’Assassino invece ad un certo punto trova un suo equilibrio, in parte con l’aiuto di Dio ed in parte di buone dosi di vino, ed inizia a credere ciecamente nella generosità.

Ha un gran bisogno di donare, anche ciò che strettamente non gli appartiene.

Il pastore ed il responsabile della reception invece hanno un gran bisogno di prendere, e più volte riescono ad approfittare della generosità del popolo svedese.

Quello che vedono e a cui non riescono a credere è che la gente è molto generosa . Quando una persona vede un’altra fare del bene non resiste, vuole e deve imitarlo . Quando l’assassino dona somme ingenti di denaro, migliaia di persone sono spinte a ridonargli piccole somme, in un circolo virtuoso rotto solo dall’ingerenza di chi non partecipa a questo ciclo di ridistribuzione.

La gente è buona, la gente aiuta, la gente fa donazioni. La vita è completamente diversa da quanto pensavano Per Persson il portiere e Johanna Kjellander il pastore, ma questo non è sufficiente a fargli cambiare la loro opinione .

Jonas Jonasson produce ancora una volta un romanzo molto divertente e godibile e soprattutto di grande originalità.

Ogni volta che leggo Jonasson trovo un mondo nuovo abitato da personaggi unici.

— un paragrafo significativo —

L’umanità in generale è un po’ di tutto. Per esempio taccagna, egoista, invidiosa, ignorante, sciocca e paurosa. Ma anche gentile, intelligente, amichevole, disponibile, premurosa e generosa. Non in tutte le anime era presente tutto questo e ne erano consapevoli sia il pastore sia il responsabile della reception, soprattutto basandosi sulle proprie esperienze personali. Secondo la tesi di Immanuel Kant ogni essere umano possedeva dentro di sé una bussola morale e questo poteva essere il motivo per cui a lui non era mai capitato di incontrare personaggi come il pastore e il responsabile della reception.

Quella nuova idea che si basava sul prendere e (assolutamente) sul dare e che aveva visto la sua nascita confusa in un Babbo Natale falso e commerciale al centro di Visby che regalava biscotti allo zenzero ai bambini, adesso era finita, lucidata e pronta.

— la presentazione ufficiale —

Johan Andersson, conosciuto da tutti come Anders l’Assassino, è appena uscito di prigione e sbarca il lunario facendo piccoli lavori per i gangster della zona, e li farebbe anche bene se non fosse per il vizio di bere, che inizia a minacciare la sua professionalità. La sua vita subisce una svolta quando Anders incontra Johanna Kjellander, pastore della Chiesa protestante, e un portiere d’albergo (o meglio, di un bordello, appena diventato hotel con una stella). I tre decidono di formare una società basata sulle doti (e la reputazione) di Anders, mentre gli altri si occupano di trovare clienti, gestire le relazioni pubbliche e portare avanti nuove strategie di business. L’impresa funzionerebbe, se non fosse che la curiosità porta l’assassino a chiedersi il perché di ogni cosa e dopo qualche discussione con il pastore, decide di rivolgere le sue domande direttamente a Gesù che, del tutto inaspettatamente, gli risponde! Con la svolta religiosa di Anders, Johanna e Per capiscono che la società è in pericolo e devono elaborare un nuovo piano. In fretta. Con il suo stile ironico e del tutto personale, Jonas Jonasson ci mostra come persone all’apparenza normali possano trovarsi in situazioni del tutto assurde, così ci troviamo a seguire le vicende di tre divertenti quanto improbabili personaggi che vogliono fondare una Nuova Chiesa, con tutti i criminali della Svezia alle calcagna!

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L’assassino il prete il portiere ultima modifica: 2015-12-15T21:05:35+00:00 da admin-Salvatore
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