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La strana biblioteca

la strana biblioteca di Murakami Haruki Un racconto onirico come solo gli autori giapponesi riescono a produrre. Un sogno adolescenziale, agitato, che nonostante la situazione lo richieda non produce neanche il dovuto spavento.

Dovrebbe essere angosciante per la situazione descritta, ma questo sentimento non viene trasmesso dall’autore.

Se invece di attingere alla realtà o a situazioni realistiche, ti inventi una storia surreale, fantasy, la puoi giustificare solo se il mondo fantastico che hai costruito serve per raccontare qualcosa che non è di questo mondo e che porta ad una conclusione spiegabile solo nel nuovo mondo. Serve una morale, il mondo fantastico deve essere una metafora per ragionare sul mondo reale.

Murakami non fa niente di tutto questo, e nonostante il racconto viva sulla curiosità di scoprire come vada a finire, la conclusione è povera, inesistente e inconcludente.

Un ragazzo si reca in biblioteca a restituire i libri presi in prestito e chiede di averne di nuovi, con argomenti piuttosto particolari.

Viene invitato a recarsi in una stanza nascosta, che il ragazzo pur frequentando la biblioteca non aveva mai visto, dove trova un vecchietto brusco che ben presto lo rinchiude in un sotterraneo con i libri richiesti. Potrà uscire solo dopo averli imparati a memoria.

Il ragazzo non è tanto preoccupato della sua prigionia, quanto della madre che si spaventerà non vedendolo tornare a casa.

Incontra altre due persone, un po’ prigioniere e un po’ carcerieri, con cui ben presto organizza la fuga.
La presenza accanto al vecchietto carceriere del suo amato storno, che dovrebbe essere chiuso in gabbia a casa, e che poi cresce a dismisura, palesa il racconto come un sogno. Il non doversi risvegliare per uscire dal sogno, la perdita reale delle scarpe nuove, indica che il ragazzo ha davvero vissuto la prigionia nella biblioteca.

Si finisce di leggere il racconto piuttosto confusi.

— un paragrafo significativo —

– Seguimi, – disse il vecchio.
Percorsi pochi metri, arrivammo a una biforcazione. Il vecchio girò a destra. Poco piú in là c’era un’altra biforcazione. Questa volta prese a sinistra. Le biforcazioni si susseguivano una dopo l’altra, ora a destra ora a sinistra, e ogni volta il vecchio sceglieva quale strada imboccare senza esitazione. Ogni tanto apriva una porta che dava su un altro corridoio.
Ero molto confuso. Che cosa assurda! Come poteva la nostra biblioteca cittadina avere nel sottosuolo un labirinto di tali dimensioni? Le biblioteche pubbliche sono sempre a corto di fondi: costruire anche il piú piccolo labirinto è al di là dei loro mezzi. Ero tentato di chiedere spiegazioni al vecchio, ma temevo che mi sgridasse di nuovo.
Gira e rigira, alla fine arrivammo a una grande porta di ferro. «Sala di lettura», diceva il cartello che vi era appeso. Il posto era silenzioso come un cimitero di notte.

— la presentazione ufficiale —

Tornando a casa dopo la scuola, uno studente si ferma in una strana biblioteca. Certo, anche la sua richiesta è un po’ strana. Chiede alla bibliotecaria qualche libro che possa soddisfare la sua ultima curiosità (è un bambino curioso, il nostro protagonista): la riscossione delle tasse nell’Impero ottomano. La bibliotecaria lo manda alla stanza 107. Qui l’aspetta un altro bibliotecario, ancora piú bizzarro della prima: «Aveva la faccia coperta di piccole macchie nere, come tanti moscerini. Era calvo e portava occhiali dalle lenti spesse. La sua calvizie non era uniforme. Tutt’intorno al cranio gli restavano ciuffi di capelli bianchi ritorti, come in un bosco dopo un incendio». È davvero una ben strana biblioteca, questa! Il bibliotecario accompagna il bambino attraverso un labirinto di corridoi e stanze, finché non arrivano in una stanza dove riposa un piccolo uomo vestito con una pelle di pecora. E qui le cose si fanno brutte: il bibliotecario e l’uomo-pecora spingono il piccolo in una cella. Il bambino rischia di fare una fine terribile se non arrivasse in suo soccorso una ragazza sconosciuta… Una fiaba fantastica e immaginifica sul potere della lettura nel darci le chiavi per fuggire dalla prigione dell’infelicità.

la strana biblioteca di Murakami Haruki

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La strana biblioteca ultima modifica: 2017-11-03T18:47:42+00:00 da admin-Salvatore
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