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La regola dell’equilibrio

la regola dell' equilibrio - Gianrico CarofiglioL’avvocato Guido Guerrieri trasmette agli altri un’aria di estrema sicurezza, tutti si fidano di lui e delle sue capacità professionali .

Guido invece interiormente è molto insicuro e fragile, in netto contrasto con la sua apparenza esterna .

Nel romanzo leggiamo intere pagine di dialoghi interiori, di cui solo a volte Mr.Sacco, l’attrezzo da allenamento di Guido, è inconsapevole spalla.

Guido è in continuo esame di coscienza: si valuta nel suo lavoro, nel suo rapporto con gli amici e con gli estranei, nella sua voglia di mangiare salutare e contemporaneamente lasciarsi andare ai piaceri della buona tavola e dei sapori pugliesi. E’ un continuo contraddirsi, e rimproverarsi per essersi contraddetto .

Eppure tutto questo travaglio interiore non traspare all’esterno, tanto che l’Avvocato Guerrieri ha una stima incondizionata, per nulla turbate da nubi di perplessità, tanto che Larocca, il Giudice dell’esame per la libertà, personaggio molto in vista nella nomenclatura della giustizia barese, si rivolge a lui con sicurezza quando sospetta di essere finito sotto indagine dalla procura.

In effetti Guerrieri scopre che il nome del giudice è stato fatto da un pentito della criminalità organizzata quale corrotto, che venderebbe a peso d’oro le sue sentenze.

Una macchia indelebile per il giudice lanciato verso una carriera inarrestabile, ma molto di più un peso nell’anima del giudice che ha fatto del rispetto preciso e lineare delle regola la sua ragione di vita e linea professionale.

Guido svolge nel solito modo impeccabile la difesa, tanto che ormai la totale estraneità ai fatti è solo una formalità da certificare, quando le cose si complicano e il fragile carattere di Guido ne subisce tutte le conseguenze, fino a meditare di lasciare la professione.

L’equilibrio è una regola che devono rispettare tutti gli uomini di legge, l’equilibrio tra regole da rispettare, perseguimento della giustizia e rispetto dei ruoli .  Una regola che finisce per sfibrare anche gli uomini più duri .

I dialoghi interiori di Guido sono la vera trama di questo romanzo ed i suoi pensieri veramente portano il lettore a pensare a cosa avrebbe fatto nella sua stessa situazione .

Anche se la cultura, la ricchezza e lo stile di vita dell’Avvocato Guerrieri sono privilegiati, non è un personaggio altezzoso e riesce a mantenersi la simpatia dei lettori .

— un paragrafo significativo —

Guidare senza nessuno accanto mi piace, soprattutto se non ho orari precisi da rispettare. Sarà perché mi capita di rado, però mi fa sentire libero come le prime volte che prendevo l’automobile di mio padre per andare fuori città, a vent’anni. Quando mi stupivo di poter fare quello che facevano gli adulti. Quando mi stupivo di essere diventato adulto.
Alle elementari avevo il pensiero ricorrente che non sarei arrivato alle scuole medie. Che sarei morto prima. Non avevo una fantasia precisa su come sarebbe accaduto, comunque nulla di traumatico o spaventoso, e nemmeno angosciante. Era solo un pensiero venato da un lieve rimpianto per quello che avrei potuto essere e che non sarei mai stato.
Alle medie ci arrivai e subentrò la convinzione che non avrei raggiunto l’età del liceo. Poi entrai al ginnasio e mi dimenticai di quella fantasia romantica e bizzarra. Mi tornò in mente cinque anni dopo, quando presi la patente. Pensavo, con stupore e gratitudine: non sono morto e adesso sono adulto, posso anche guidare la macchina e viaggiare per il mondo. Non morirò mai.

— la presentazione ufficiale —

È una primavera strana, indecisa, come l’umore di Guido Guerrieri. Messo all’angolo da una vicenda personale che lo spinge a riflettere sulla propria esistenza, Guido pare chiudersi in sé stesso. Come interlocutore preferito ha il sacco da boxe che pende dal soffitto del suo soggiorno. A smuovere la situazione arriva un cliente fuori del comune: un giudice nel pieno di una folgorante carriera, suo ex compagno di università, sempre primo negli studi e nei concorsi. Si rivolge a lui perché lo difenda dall’ accusa di corruzione, la peggiore che possa ricadere su un magistrato. Quasi suo malgrado, Guerrieri si lascia coinvolgere dal caso e a poco a poco perde lucidità, lacerato dalla tensione fra regole formali e coscienza individuale. In un susseguirsi di accadimenti drammatici e squarci comici, ad aiutarlo saranno l’amico poliziotto, Carmelo Tancredi, e un investigatore privato, un personaggio difficile da decifrare: se non altro perché è donna, è bella, è ambigua, e gira con una mazza da baseball.

la regola dell' equilibrio - Gianrico Carofiglio

La regola dell’equilibrio ultima modifica: 2015-01-25T18:17:35+00:00 da admin-Salvatore
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