Libri, DVD, ebook, ereader

La gita in barchetta

la gita in bachetta andrea vitali

Per arrivare al fulcro della storia e a cosa succede durante quella gita in barchetta questa volta Vitali parte da molto lontano. Da una storia e vicenda di paese separata che è solo il preludio alla storia che vuole raccontare.

Prima conosciamo Annibale Carretta, vagabondo dalla vita dissoluta e le mani un po’ troppo vivaci ed il suo fondo commerciale, da ciabattino di cui nessuno si serve, che però potrebbe diventare un’ottima sede per l’associazione delle dame della San Vincenzo.

Ma quando Annibale muore, dopo lunga malattia, il fondo va alla famiglia Cereda che finalmente realizza il sogno di una vera sartoria e che è il primo luogo di incontro con la madre del fresco laureato in Giurisprudenza, ma che la madre chiama già avvocato.

Ha bisogno di aggiustare i pantaloni per discutere la tesi e la sartoria Cereda è la sola che può farlo con urgenza. Sembra che il destino abbia portato Assunta Sciacca, la madre, Elena Fulgenzi vedova Cereda, ad incontrarsi per fare poi incontrare i giovani figli, lui Giovane aspirante avvocato di successo e lei bellissima e con la testa sulla spalle.

Il giovane avvocato, quello dei pantaloni, però è stufo delle intromissioni della madre che non sa che lui aspira a ben altro che la vita di paese e il matrimonio con la giovane maestrina.

Sin dai primi incontri sollecitati dalle rispettive madri vuole essere chiaro, e non sa che Vincenza la pensa esattamente come lui. E’ giovane, vuole godersi la vita, divertirsi e non è proprio il momento di pensare al matrimonio. Ma questo chiarimento sembra che non riescano ad averlo mai.

Bellano a volte è un piccolo paese dove tutti si conoscono, altre volte sembra che ci si possa incontrare solo con un favorevole destino.

La storia come dicevo è molto ampliata rispetto al fulcro narrativo, ma è piacevole e con quell’aria di paesino che sempre ritroviamo nei racconti di Vitali, simbolo di una vita semplice, di onesta povertà e sano orgoglio. Questa volta non ritroviamo i personaggi ricorrenti che animano la vita della Bellano vitaliana, ma il paese lo riconosciamo e l’ambientazione è sempre piacevole.

Un paragrafo significativo per La gita in barchetta

No, non era lui.

Erano le due e mezza quando il campanello di casa Cereda era squillato e Lirina era entrata in allarme. Ci stava tutta, eccome!, che quella testa sbilenca di suo marito avesse cambiato idea e magari, dopo aver visitato le sue solite chiese, fosse tornato ma con ben altre intenzioni.

Invece era: «Quel giovanotto», disse Rita.

Quello dei pantaloni.

Che voleva invitare Vincenza a fare due passi, se gradiva, vista la bella giornata.

Dopo la partenza della madre le tre sorelle erano rimaste quasi mute. Vincenza a studiacchiare un po’ mentre Rita rigovernava, Lirina invece in camera, sdraiata sul letto a ripensare a ciò che suo marito le aveva mandato a dire e ben decisa a non credergli, troppe gliene aveva fatte passare. Lo squillo del campanello l’aveva riportata alla realtà e la frase che Rita aveva usato per definire colui che aveva suonato, «Quello dei pantaloni», le aveva strappato anche un mezzo sorriso, solleticato la curiosità.

«Sarebbe a dire?» aveva chiesto.

«Poi ti spiego», aveva risposto Rita.

A Vincenza quello dei pantaloni era sembrato un po’ noioso, almeno secondo l’impressione che ne aveva riportato la domenica precedente. Tutto quel parlare solo di sé… Certo, giudicare dopo una sola volta era difficile e poi tutto il contorno non aveva aiutato. Infine, si era chiesta Vincenza, andarci a fare due passi poteva essere peggio che stare per l’ennesima domenica in quel mortorio di casa ad aspettare che venisse lunedì?

La presentazione ufficiale per La gita in barchetta

Nella Bellano insolitamente ventosa di inizio 1963, Annibale Carretta dovrebbe essere conosciuto come ciabattino. Dovrebbe, perché la sua indole è sempre stata un’altra. Nato «strusciatore di donne», uno che approfitta della calca per fare la mano morta, nella vita ha rimediato più sganassoni che compensi per le scarpe che ha aggiustato. Ed è finito in miseria, malato e volutamente dimenticato dai più. Ma non dalla presidentessa della San Vincenzo, che sui due locali di proprietà del Carretta, ora che lui sembra più di là che di qua, ha messo gli occhi. Vorrebbe trasformarli nella sede della sua associazione. Per questo ha brigato per farlo assistere da una giovane associata, Rita Cereda, detta la Scionca, con il chiaro intento di ottenere l’immobile in donazione. E in parte ci riesce anche, se non fosse che quelle due stanze del Carretta ora a Rita farebbero parecchio comodo. Le vorrebbe dare alla madre per il suo laboratorio di sartoria, e alleviarle così il peso della vita grama che fa: vedova e col pensiero di una figlia zoppa, Rita, appunto; una malmaritata, Lirina, che non sa come liberarsi del muratore avvinazzato che ha sposato; e poi Vincenza, bella ma senza prospettive, che seduta sul legno di una barchetta vede riflesso nello specchio del lago il destino che l’attende e al quale non sa sottrarsi. Su queste prime note si intona la sinfonia di voci e di vicende che hanno fatto di Bellano il paese-mondo in cui tutti possono ritrovare qualcosa di sé, e che nella Gita in barchetta interpreta una delle migliori partiture composte dalla penna leggera e tagliente di Andrea Vitali. Per i lettori è l’irresistibile occasione di immergersi ancora una volta nell’intreccio sorprendente di storie che è la vita.

la gita in bachetta andrea vitali

Ti piace questo romanzo? Acquistalo online su IBS.IT nella versione che preferisci. Basta Cliccare sulla copertina!

La gita in barchetta Book Cover La gita in barchetta
Andrea Vitali
Fiction
Garzanti
2021-10-28T00:00:00+02:00
272

«Benvenuti nel piccolo mondo immenso di Andrea Vitali.» ttL-La Stampa - Raffaella Silipo Nella Bellano insolitamente ventosa di inizio 1963, Annibale Carretta dovrebbe essere conosciuto come ciabattino. Dovrebbe, perché la sua indole è sempre stata un’altra. Nato «strusciatore di donne», uno che approfitta della calca per fare la mano morta, nella vita ha rimediato più sganassoni che compensi per le scarpe che ha aggiustato. Ed è finito in miseria, malato e volutamente dimenticato dai più. Ma non dalla presidentessa della San Vincenzo, che sui due locali di proprietà del Carretta, ora che lui sembra più di là che di qua, ha messo gli occhi. Vorrebbe trasformarli nella sede della sua associazione. Per questo ha brigato per farlo assistere da una giovane associata, Rita Cereda, detta la Scionca, con il chiaro intento di ottenere l’immobile in donazione. E in parte ci riesce anche, se non fosse che quelle due stanze del Carretta ora a Rita farebbero parecchio comodo. Le vorrebbe dare alla madre per il suo laboratorio di sartoria, e alleviarle così il peso della vita grama che fa: vedova e col pensiero di una figlia zoppa, Rita, appunto; una malmaritata, Lirina, che non sa come liberarsi del muratore avvinazzato che ha sposato; e poi Vincenza, bella ma senza prospettive, che seduta sul legno di una barchetta vede riflesso nello specchio del lago il destino che l’attende e al quale non sa sottrarsi. Su queste prime note si intona la sinfonia di voci e di vicende che hanno fatto di Bellano il paese-mondo in cui tutti possono ritrovare qualcosa di sé, e che nella Gita in barchetta interpreta una delle migliori partiture composte dalla penna leggera e tagliente di Andrea Vitali. Per i lettori è l’irresistibile occasione di immergersi ancora una volta nell’intreccio sorprendente di storie che è la vita.

La gita in barchetta ultima modifica: 2022-01-24T11:35:29+00:00 da admin-Salvatore
Mondo senza fine
Mondo senza fine

Nell'intreccio narrativo tipico di Follett il personaggio che emerge sopra gli altri protagonisti è Caris Read more

Prime impressioni su Underworld
Prime impressioni su Underworld

Lo so che è sbagliato giudicare un libro prima di averlo finito, ma le domande Read more

Underworld, parole parole parole
Underworld, parole parole parole

Alla fine ho letto tutte le 880 pagine di 'Underworld', il libro (romanzo ?) di Read more

L’alchimista
L’alchimista

L'alchimista di Paulo Coelho è una favola moderna nella scrittura, ma antica, nel senso di Read more

i contendenti
i contendenti

"I contendenti" è veramente un classico romanzo di John Grisham, forse fin troppo visto che Read more

Lo hai letto ? O hai bisogno di qualche informazione in più ?

I dati inseriti servono esclusivamente per poter pubblicare il tuo commento. Leggi la pagina della privacy policy per sapere come proteggiamo i dati che inserisci per commentare. I commenti sono protetti da spam da Akismet. Leggi la privacy policy di Akismet per sapere come trattano i tuoi dati.