La città delle ossa
Quando ci si appassiona ad un personaggio letterario, e si leggono una dopo l’altra tutte le sue avventure, ci si aspetta di ritrovare ogni volta la stessa persona, magari solo un po’ invecchiata. come quando si incontra ogni tanto un vecchio amico che si conosce dalla nascita.
Ne la città delle ossa ritroviamo il caro buon vecchio Hieronymus Bosch, per gli amici harry, e fa un gran piacere incontrarlo di nuovo.
In un modo del tutto fortuito, vengono ritrovate delle ossa umane, di un ragazzino, ed il detective Bosch viene coinvolto in un Cold Case, un caso di omicidio risalente a tanti anni prima e di cui sono rimaste solo poche tracce.
Le prime analisi sul corpo descrivono una giovane vita segnata da soprusi e sofferenze, a cui Bosch vuol dare una seppur tardiva giustizia.
Henry è un detective solitario per carattere e per necessità. La dedizione con cui si butta nelle indagini non permette a nessuno di stare dietro al suo pensiero ed alle sue azioni. Questo implica però che spesso Bosch si senta anche solo, in un mondo che sembra sempre combattere contro di lui.
Così mentre cerca di scoprire la vita infelice di quel ragazzino trovato morto, per risalire poi al suo assassino, Harry vede intorno a se altre brutture, mascherate da giornalisti troppo protagonisti, poliziotti corrotti, superiori enigmatici ed una donna che non è quel che sembra.
Il rapporto dell’uomo Bosch con le donne è sempre stato molto complicato. D’altra parte a lui le donne semplici non sono mai interessate. Ancora una volta Harry trova una donna interessante, magari una versione femminile di se stesso, per poi scoprire, ancora una volta, che l’integrità che ha lui e che si aspetta dagli altri non è così facile da trovare.
Bosch ha il suo lavoro e la sua vita. Ad una prima lettura sembrerebbe che il lavoro è la sua vita, ma in realtà Bosch vorrebbe tenerle separate, anche se spesso non ci riesce .
Perchè Il detective Bosch ama il suo lavoro, lo svolge con passione, ci dedica tempo e dedizione, ma non gli piace ciò che incontra, ciò che qualche volta deve fare, le persone con cui deve trattare e vorrebbe una volta tornato a casa essere una persona diversa.
La trama scorre, il mix tra indagini e vita privata è in equilibrio, non è un giallo e gli indizi sono solo da leggere e non da seguire.
La città delle ossa è la storia di un vecchio amico. Sappiamo come pensa, sappiamo come agisce, ma non ci annoia mai.
— un paragrafo significativo —-
Venti minuti dopo l’inizio della perlustrazione, Bosch tornò nel soggiorno a mani vuote. Trent lo scrutò con aria di attesa.
– soddisfatto ?
– per adesso. la ringrazio della collaborazione.
– Visto ? Non c’è fine. Non mollate mai, vero ? Se fossi uno spacciatore o un rapinatore, una volta scontata la condanna mi lascereste in pace. E invece no. Il fatto di aver toccato un ragazzino quarant’anni fa mi rende colpevole per la vita.
– Penso che abbia fatto qualcosina di più che toccarlo – intervenne Edgar.
– Ma andiamo a leggerci i verbali, non si preoccupi.
Trent affondò la faccia tra le mani e borbottò che era stato un errore collaborare. Bosch guardò Edgar, il quale a sua volta gli fece cenno di aver finito e di essere pronto ad andare.
bosch prese il registratore e se lo infilò nel taschino della giacca, senza spegnerlo. Aveva imparato una lezione importante un anno prima, durante le indagini di un caso: a volte la gente si lascia andare a rivelazioni interessanti proprio quando pensa che un interrogatorio sia finito.
la presentazione ufficiale:
Per il detective Harry Bosch della polizia di Los Angeles un caso irrisolto è una ferita aperta. Per questo quando sulle colline intorno a Hollywood riaffiorano le ossa di un bambino ucciso brutalmente venti anni prima Bosch sente di dover scoprire l’assassino a ogni costo. Con un’indagine difficile che porta alla luce storie sepolte da tempo Bosch riesce a scoprire l’identità del bambino e a ricostruire la vita spezzata. Sfidando l’indifferenza della polizia già pronta ad archiviare il caso e lottando contro i fantasmi che quella vicenda suscita in lui Bosch annaspa tra indizi contraddittori finché in un crescendo di colpi di scena la verità viene a galla. In tutto il suo inimmaginabile orrore.
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