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Il coltello

Quando la trama sembra conclusa, ma vedi che hai letto circa la metà delle pagine del libro puoi essere di fronte a due situazioni:

  • il resto del libro è solo un riempitivo, un inutile tentativo di proporre un libro più corposo, ed in definitiva un fallimento dello scrittore
  • la storia non è veramente terminata, come l’abile scrittore ti ha portato a credere, riservandosi per la seconda parte del libro di sconvolgere tutta la trama fino a quel punto delineata ed aprendo a nuovi scenari.

Sulle qualità di Jo Nesbø  non dovevo dubitare e se a metà libro pensavo di aver capito tutto, in realtà ero stato abilmente pilotato verso questa conclusione, senza aspettarmi l’improvvisa deviazione della storia.

In effetti se anche voi a metà romanzo siete un po’ delusi, aspettate ad accantonarlo, perché Il coltello riserva molte sorprese e alla fine ogni singolo tassello del puzzle andrà a posto, in modo molto diverso da come lo avevi assemblato.

La vita di Harry Hole è distrutta. Si è separato dalla sua amata Rakel, si è rituffato nell’alcolismo e vive nella disperazione. Il fondo però ancora non lo ha toccato. Solo quando saprà che Rakel è stata assassinata il suo mondo crollerà davvero.

Un omicidio eseguito da una persona esperta, pochissime tracce lasciate e molte fuorvianti.

I principali sospettati, per lo più con un movente di vendetta nei confronti di Hole, hanno tutti un alibi e via via vencono scagionati sia dalla Polizia sia dalla personale indagine condotta da Hole, nel frattempo sospeso dal suo incarico.

A Hole sono rimaste solo le amicizie più strette, ed a loro si affida sia per l’indagine sia per tenere la sua vita ancora un passo prima del limite del baratro.

Ma tutti sbaglieranno nelle indagini: la polizia locale, la polizia federale, Hole e lo stesso lettore. Tutti depistati.

E quando tutto sarà spiegato, anche il lettore dovrà ammettere che gli indizi c’erano, ma nessuno è stato in grado di leggerli.

Una grande prova narrativa di Nesbø , maestro del genere Crime.

Un paragrafo significativo per Il coltello

Roar Bohr puntò il fucile contro il grosso ramo piú in basso e guardò nel mirino telescopico. Vide il puntino rosso danzare sul muro di legno prima di trovare la finestra. Dentro era buio, ma l’uomo stava arrivando. L’uomo che andava fermato prima che rovinasse tutto: sarebbe venuto, Roar Bohr lo sapeva, ne era sicuro. Era solo questione di tempo. E il tempo era l’unica cosa che restasse a Roar Bohr.

– È in cima a questa salita, – disse Harry con gli occhi rivolti al display del cellulare, dove un simbolo rosso a forma di goccia segnava le coordinate che gli aveva dato Kaja. Erano fermi sulla corsia d’emergenza, e Bjørn aveva spento il motore e i fari. Harry si sporse in avanti guardando fuori del parabrezza, su cui si era posata una pioggia leggera. Non si vedeva neanche una luce sul fianco buio della collina. – Sembra praticamente spopolato.

– Dovremo portare qualche omaggio alla gente del posto, – disse Bjørn tirando fuori dal vano portaoggetti una torcia elettrica e la pistola d’ordinanza.

– Avrei pensato di andare lassú da solo, – disse Harry.

– E mollare me, che ho tanta paura del buio, qui?

– Hai afferrato quello che ti ho detto a proposito del mirino laser? – Harry si puntò un dito contro la fronte. – Ho ancora la scottatura di Smestaddammen. Questo piano è mio, e tu sei in congedo paternità.

– Hai visto discussioni simili nei film quando la donna insiste con il protagonista per accompagnarlo in un’impresa pericolosa?

– Sí…

– Di solito io le salto sempre perché so chi vincerà. Allora, andiamo?

La presentazione ufficiale per Il coltello

L’unico motivo per cui si alza al mattino è la caccia forsennata. Il bisogno implacabile di stanare un nemico mortale. Fuori e dentro di sé. Adesso c’è un caso bomba. Il piú devastante della sua carriera. Harry Hole è di nuovo a terra. Ha ricominciato a bere, e da quando Rakel lo ha cacciato di casa abita in un buco a Sofies gate. Nell’appartamento ci sono soltanto un divano letto e bottiglie di whisky sparse ovunque. Ma Harry non è mai abbastanza sobrio da curarsene. La maledetta domenica in cui si sveglia da una sbornia colossale, non ha il minimo ricordo di cosa sia successo la notte precedente. Quel che è certo, però, è che ha le mani e i vestiti coperti di sangue. Forse, si convince, è diventato davvero un mostro.

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Il coltello ultima modifica: 2019-11-16T09:57:47+00:00 da admin-Salvatore
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