Angeli per i bastardi di Pizzofalcone
Per la serie I bastardi di Pizzofalcone siamo arrivati all’undicesimo appuntamento, contandoci anche la storia da dove tutto nacque Il metodo del coccodrillo .
In questi anni il filo narrativo è rimasto sempre lo stesso anche se ha perso un po’ dello slancio iniziale. Le storie dei ‘bastardi’ hanno sempre occupato buona parte del libro, in alternanza con le indagini su un paio di casi per volta, uno ufficiale ed uno secondario, che magari interessa personalmente qualcuno della squadra.
Ma già a partire da Fiori, il romanzo precedente a questo, le storie dei partecipanti sono un po’ più fiacche, c’è poco altro da raccontare su di loro e forse per questo stiamo andando verso la fine della serie, a meno di sviluppi fantasioni.
Per esempio in questo Angeli la figura di Alex è del tutto marginale, giusto un accenno: la storia della poliziotta pistolera omosessuale è terminata e non ha più niente da raccontare. Ma cos’ anche le altre.
Tolte quindi le vicende personali di poco interesse resta l’indagine di omicidio affidata a Lojacono ed a tutta la squadra: un meccanico dalle mani d’oro, specializzato in auto d’epoca, viene trovato ucciso nella sua officina. La scena del crimine è linda ed ordinatissima e se questo descrive il carattere del defunto è anche un’anomalia per le indagini. Non c’è stata colluttazione, quindi la vittima conosceva il suo assassino al quale ha dato le spalle?
Gli Angeli che danno il titolo a questo episodio della serie non si sa bene quali siano, se non che le forze dell’ordine sono i nostri protettori.
Certamente fa piacere leggere una storia di cui ormai conosciamo benissimo tutti i personaggi, i loro caratteri e possiamo un po’ anticipare le loro reazioni: un ambiente conosciuto e confortevole per una lettura tranquilla, buona prima di andare a dormire. Se si cerca un giallo, un mistero da risolvere, una tematica più profonda, invece forse altre letture sono meno scontate.
Un paragrafo significativo per Angeli per i bastardi di Pizzofalcone
Piras si guardò di nuovo attorno.
– Un’officina particolare. Tutto molto nuovo, non solo pulito: dobbiamo informarci sull’apertura o sulla ristrutturazione. E questa macchina, la moto in riparazione: roba d’epoca, doveva essere uno specialista.
Elsa confermò.
– Sí, cosí risulta anche da quello che ci ha detto Maltese, il cliente che ha trovato il corpo. Pare fosse uno famoso nel settore. Le dirò che i toni erano di pura venerazione, è un collezionista innamorato. Abbiamo attivato il commissariato, Ottavia Calabrese è già partita con le ricerche. Nel pomeriggio ne sapremo di piú.
La magistrata fece una smorfia.
– Pazzia, amore e interesse. Troppa roba, per trovare il motivo di una cosa cosí. E quanto mi dà fastidio non avere niente in mano.
– Be’, proprio niente no.
La voce di Lojacono giunse alle loro spalle. Le donne si girarono, sorprese. L’ispettore era fermo, le mani in tasca, nei pressi del bancone ordinatissimo, sovrastato dagli attrezzi esposti come in un negozio di ferramenta. Proseguí, squadrando la parete.
– Abbiamo l’arma del delitto, mi sa. E forse anche il movente, o almeno qualcosa che lo riguarda.
Le due attraversarono l’officina per giungere nei pressi di Lojacono. Il quale però taceva, con la solita espressione indecifrabile.
Piras si spazientí.
– Ci vuole mettere a parte delle sue deduzioni, Lojacono? O ci lascia così, in attesa?
Il viso dell’uomo fu percorso dall’ombra di un sorriso, ma cosí rapida che instillò in entrambe il dubbio di essersi sbagliate.
– Attendevo il permesso di parlare, dottoressa. La chiave inglese. Osservate bene, perché la parete ha lo stesso colore. Sembra vernice, ma dubito proprio che lo sia.
Laura ed Elsa si avvicinarono, fissando l’attrezzo. La parte più grossa era insanguinata.
La presentazione ufficiale per Angeli per i bastardi di Pizzofalcone
Aveva mani magiche, Nando Iaccarino, capaci di mettere a punto qualsiasi motore. Fuori della sua officina, pulita e ordinata più di una stanza d’ospedale, facevano la fila gli appassionati di auto e moto d’epoca, perché quello che gli altri avrebbero buttato, lui lo riparava, sempre. Sapeva prendersi cura delle cose, Iaccarino. Ora lo hanno ucciso, e tocca ai Bastardi di Pizzofalcone scoprire chi è stato. Anche se ciascuno di loro sta vivendo un momento difficile, anche se ognuno ha le sue angosce, i suoi dolori, i suoi segreti. Anche se i grandi capi della questura, che proprio non li sopportano, sperano ancora di vederli cadere. Come succede perfino agli angeli.
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