Libri, DVD, ebook, ereader

Scrivere è un mestiere pericoloso

scrivere è un mestiere pericolosoE’ stata una felice scoperta Alice Basso .

Scrivere è un mestiere pericoloso è stato il primo romanzo che ho letto di questa autrice e mi è piaciuto molto .

E’ innanzitutto scritto bene, con cura, con scelta delle parole, in un italiano elegante senza essere ricercato che fa della parola giusta al posto giusto il suo punto di forza. E poi è divertente, con un sorriso sulle labbra che ti accompagna dalla prima all’ultima pagina .

Il soggetto è originale e Vani Sarca un personaggio riuscito e che può dare ancora molte pagine alla sua autrice senza pericolo di stancare .

Vani, nomignolo di Silvana, è una ghostwriter per passione e temperamento . Passione perchè i libri sono sempre stati la sua vita, la letteratura il suo cibo quotidiano. Ma troppo incline all’asocialità, al non comparire (timida, ma lei non lo ammetterebbe mai) al voler essere ribelle non avrebbe mai potuto comparire come autrice al pubblico, che eppure la apprezza senza saperlo perchè lei sforna libri di ogni genere, anche se firmati da altri che da soli non avrebbero saputo scriverlo.

L’ultimo lavoro affidatogli da un editore sempre in conflitto con lei all’inizio non è molto apprezzato da Vani: deve raccogliere le memorie della cuoca di una famiglia ricca e molto in vista di Torino e scrivere un libro di ricette e pettegolezzi di contorno .

Vani non è a suo agio con la cucina, ma il Commissario Barganza la aiuterà a capire che cucinare può anche essere divertente.

Tra le sue confidenze l’anziana cuoca Irma confessa di essere stata lei ad uccidere il rampollo di famiglia, omicidio per il quale è ingiustamente in galera il fratello .

Ma sono solo farneticazioni di una anziana con qualche problema di senilità o veramente Irma è una assassina ? Toccherà a Vani, con la collaborazione gradita del commissario, cercare di scoprire la verità.

Tra guerre con ex fidanzati, lezioni di Krav Maga, interrogatori in cui Vani sfoggia tutta la sua abilità nel capire le persone, la trama scorre piacevole, affronta con disinvoltura sorprese e intoppi, lascia spazio a vicende di contorno altrettanto piacevoli.

L’unico appunto riguarda la copertina del libro: la ragazza ritratta non assomiglia assolutamente all’idea che mi sono fatto di Vani leggendo questo romanzo .

— un paragrafo significativo —

Così adesso si spiega tutto. L’ostentata affabilità. Il whisky in regalo. La mano tesa per superare le divergenze passate. Tutto per farmi abbassare la guardia, e arrivare a godersi questa puerile vendettina che fa ridere i polli.

Il punto è questo: il crotalo sa che, se c’è una cosa al mondo nella quale sono negata, ma non solo negata, sideralmente negata, clamorosamente, sconvolgentemente negata, quella è cucinare. (E sparare, ma questo grazie al cielo gli è ancora ignoto.) E sa anche che, quando scrivo un libro a nome di qualcun altro, io devo – devo per forza, non c’è altro modo: è così che lavoro, come ogni ghostwriter degno di questo nome – diventare un’esperta nella materia di quel libro. Se mi si chiede un instant book sul terrorismo internazionale, io mi chiudo in emeroteca per otto giorni e ne esco sapendo anche come si confeziona un esplosivo partendo da un pompelmo e dal gel per capelli. Se mi si commissiona un saggio sulla viticoltura, in capo a una settimana posso dissertare di peronospora e mal dell’esca quanto l’ultimo discendente di un lignaggio di vignaioli friulani. Se serve un romanzo storico, ai lettori viene il dubbio che io sia lo spirito di un tizio vissuto nell’epoca descritta, che una medium casinista ha evocato e poi si è fatta scappare.

Quindi, assegnandomi un ricettario, Enrico sa che mi toccherà diventare un’esperta di cucina.

— la presentazione ufficiale —

Un gesto, una parola, un’espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con sé stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell’ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un’anziana cuoca. Un’impresa più ardua del solito, quasi impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come scalogno o topinambur. C’è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vázquez Montalbán, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l’altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l’affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani. Ha bisogno del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i segreti più nascosti.
Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo. È piena di falsi indizi. Solo l’intuito di Vani può smascherarli.
L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome è stato uno degli esordi più amati dai lettori e dalla stampa più autorevole. Lo stile unico e la forza narrativa di Alice Basso hanno conquistato tutti. Come la sua esilarante protagonista, Vani, che torna con un nuovo libro da scrivere, un nuovo caso da risolvere e un nuovo inaspettato nodo sentimentale da sciogliere

scrivere è un mestiere pericoloso  Ti piace questo libro ? Compralo online cliccando sulla copertina.

Scrivere è un mestiere pericoloso ultima modifica: 2016-11-04T16:33:31+00:00 da admin-Salvatore
Mondo senza fine
Mondo senza fine

Nell'intreccio narrativo tipico di Follett il personaggio che emerge sopra gli altri protagonisti è Caris Read more

Prime impressioni su Underworld
Prime impressioni su Underworld

Lo so che è sbagliato giudicare un libro prima di averlo finito, ma le domande Read more

Underworld, parole parole parole
Underworld, parole parole parole

Alla fine ho letto tutte le 880 pagine di 'Underworld', il libro (romanzo ?) di Read more

L’alchimista
L’alchimista

L'alchimista di Paulo Coelho è una favola moderna nella scrittura, ma antica, nel senso di Read more

i contendenti
i contendenti

"I contendenti" è veramente un classico romanzo di John Grisham, forse fin troppo visto che Read more

Lo hai letto ? O hai bisogno di qualche informazione in più ?

I dati inseriti servono esclusivamente per poter pubblicare il tuo commento. Leggi la pagina della privacy policy per sapere come proteggiamo i dati che inserisci per commentare. I commenti sono protetti da spam da Akismet. Leggi la privacy policy di Akismet per sapere come trattano i tuoi dati.