L’uomo di Marte
Bel romanzo, a quanto mi dicono migliore del film al cinema in questo momento con il titolo Sopravvissuto – The Martian con cui è uscita anche la ristampa del libro .
L’uomo di Marte farà felici tutti gli appassionati dello spazio. E’ un romanzo ma rispetta un certo rigore scentifico ed anche se il protagonista fa cose incredibili sembra che sia tutto scientificamente possibile .
Leggendo questo libro impari che non è tanto la presenza di ossigeno che conta per sopravvivere nello spazio, quanto l’equilibrio tra i vari elementi, (ossigeno, azoto, idrogeno, CO2) .
Impari che la pressione è una forza spaventosa, che l’acqua è intorno a te in ogni momento e puoi letteralmente strizzarla dall’aria, che quando a scuola dicevi “a che mi serve la matematica” forse non pensavi che ad un astronauta la matematica salva la vita .
C’è molta scienza aerospaziale e non in questo romanzo, ma è abbordabile, discorsiva, niente di noioso, niente di lezioso o veramente dalle intenzioni istruttive . La scienza c’è, ma è propedeutica allo sviluppo della trama .
E se togliamo la scienza quel che resta è pur sempre un bel romanzo, con suspance ed ironia .
E’ scritto per la maggior parte delle pagine in forma di diario, giusto qualche pagina per dare un punto di vista esterno rispetto al protagonista e per velocizzare un po’ il racconto non esce dall’ipotetico diario di bordo di Mark Watney, l’astronauta che viene abbandonato su Marte, creduto morto, dal resto dell’equipaggio della missione Ares 3 in pieno panico da tempesta di sabbia.
Mark non è morto, e neanche ridotto troppo male, nonostante la sua tuta spaziale sia stata forata da un’antenna metallica che gli penetra anche nel fianco . Eh si, prima lezione, su Marte puoi sopravvivere anche con la tuta spaziale bucata. Anzi tra le tante sue avventure per cercare di sopravvivere, Mark ne taglierà una seconda e ci girerà tranquillo sul pianeta rosso.
Mark ha un obiettivo: sopravvivere fino a che non lo salveranno dalla terra . Per fare questo deve :
1- trovare da mangiare
2- trovare acqua
3- far sapere alla terra (le comunicazioni sono tutte distrutte) che è vivo
4- risolvere ogni tipo di inconveniente tecnico che capita, e sfortunatamente sono frequenti.
Bel romanzo, Mark Watney è il nuovo eroe della fantascienza .
— un paragrafo significativo —
Giornale di bordo: Sol 30
Per procurarmi l’acqua che mi serve ho un piano di una pericolosità che rasenta l’idiozia. E quando dico pericolosità, ragazzi, dico sul serio. Ma non ho molta scelta. Ho esaurito le idee e tra pochi giorni dovrò fare forzatamente una nuova doppia vangatura. Quando effettuerò quella finale, rivolterò le zolle su tutto il nuovo terriccio che ho portato dentro. Se prima non lo inumidisco, morirà.
Qui su Marte non c’è molta acqua. C’è del ghiaccio ai poli, ma sono troppo distanti. Se voglio dell’acqua, dovrò produrla dal nulla. Per fortuna ho la ricetta: prendi dell’idrogeno, aggiungici dell’ossigeno, brucia.
Prendiamoli uno per volta. Comincerò dall’ossigeno.
— la presentazione ufficiale —
Mark Watney è stato uno dei primi astronauti a mettere piede su Marte. Ma il suo momento di gloria è durato troppo poco. Un’improvvisa tempesta lo ha quasi ucciso e i suoi compagni di spedizione, credendolo morto, sono fuggiti e hanno fatto ritorno sulla terra. Ora Mark si ritrova completamente solo su un pianeta inospitale e non ha nessuna possibilità di mandare un segnale alla base. E in ogni caso i viveri non basterebbero fino all’arrivo dei soccorsi. Nonostante tutto, con grande ostinazione Mark decide di tentare il possibile per sopravvivere. Ricorrendo alle sue conoscenze ingegneristiche e a una gran dose di ottimismo e caparbietà, affronterà un problema dopo l’altro e non si perderà d’animo. Fino a quando gli ostacoli si faranno insormontabili.
Clicca sulla copertina ed acquista l’Uomo di Marte online, versione cartacea o ebook.
Lo hai letto ? O hai bisogno di qualche informazione in più ?